Presidente Fiaip: “Quello attuale non è un mercato di crisi…”

Presidente Fiaip: “Quello attuale non è un mercato di crisi…”

Righi, presidente Fiaip: “Quello attuale non è un mercato immobiliare di crisi, ma l’unica realtà con cui dobbiamo fare i conti”


Negli ultimi anni è cambiato il paradigma di lavoro delle agenzie e la compravendita adesso è il risultato di un’attività di consulenza, supporto e vicinanza con il cliente. A dirlo è Paolo Righi, presidente Fiaip, che parlando di locazione, tasse sulla casa e riqualificazione, partendo dalla considerazione che “quello attuale non è un mercato di crisi, ma l’unica realtà con cui dobbiamo fare i conti”


Nel corso della recente Assemblea di metà mandato, svoltasi a Firenze, la Fiaip ha affrontato i temi principali del settore: l’abusivismo professionale, lo stato delle professione – vista come attività intellettuale e non imprenditorale – e la situazione attuale del mercato. “Perché molti non riescono a comprendere – dice Paolo Righi – che quello attuale non è un mercato di crisi, ma è la realtà con cui dobbiamo confrontarci tutti i giorni”.



Cambia il paradigma delle agenzie immobiliari


Una realtà che è cambiata profondamente negli ultimi anni, mutando il paradigma di lavoro delle agenzie immobiliari. “Prima del 2008, il lavoro delle agenzie si basava sul fatto di avere delle belle case da vendere. I clienti entravano nelle agenzie senza nessuna difficoltà e se un appartamento non si vendeva un giorno, si vendeva il giorno dopo. Oggi in un mercato molto selettivo, con tanta offerta, la compravendita è il coronamento di un attività che l’agente fa di consulenza, supporto e vicinanza con il cliente”.


L’elimazione delle tasse sulla casa


La Fiaip ha salutato con gioia l’eliminazione della tassa sulla prima casa, perché si tratta “di un cambiamento di rotta di una politica che, dal governo Monti in poi, ha aumentato la tassazione del 170%”. Secondo Righi si tratta anche di una questione di diritto, “perché non si può tassare un bene che non produce reddito. Il governo italiano ha detto a più riprese che in tutti i Paesi europei si paga una tassa sulla casa ed è la verità. Ma si tratta di un’imposta sui servizi, omnicomprensiva, come quella francese, e non una tassa patrimoniale che ha un carattere espropriativo”.

Rilanciare l’affitto per rilanciare l’investimento


Un capitolo importante riguarda il tema dell’affitto, perché rilanciare la locazione significa “rilanciare l’investimento immobiliare”. “Dobbiamo permettere agli inquilini di detassare quanto pagano di affitto dalla dichiarazione dei redditi e lo Stato deve premiare il proprietario che affitta per un lungo periodo di tempo”.


Fondamentale è anche la possibilità di cambiare la legislazione attuale, al fine di rendere il contratto di affitto “titolo esecutivo”, perché “un conto è l’emergenza sociale di chi non riesce ad avere casa, e altra cosa è il libero mercato, le cui regole non possono essere dettate dallo Stato”.

Il futuro dell’immobiliare


Con i piedi ben piantati sulla situazione attuale, Righi è consapevole che oggi ci sono tutti i segnali di una possibile ripresa del mattone. “Gli spread sono bassi, le banche sono piene di soldi e li investono nel settore più sicuro che è quello dell’immobiliare, i prezzi sono scesi, e ci sono veri e propri affari”:


Ma quale saranno le direttrici di sviluppo del settore immobiliare? “Noi abbiamo un mercato immobiliare vetusto, ma bellissimo e la riqualificazione è il filone che ci accompagnerà nei prossimi dieci-quindici anni. Gli agenti immobiliari devono approfittare di questo filone perché su questo si giocherà il mercato”.


Mercato immobiliare: nel 2017 arriverà la ripresa

Il mercato immobiliare italiano si è lasciato alle spalle la pesante crisi degli ultimi sette anni ma la risalita sarà lenta e non priva di insidie. Incombono ancora i retaggi del passato e il loro smaltimento potrebbe generare contraccolpi negativi. Sono queste alcune delle conclusioni cui perviene l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare curato da Nomisma.


Come evidenzia il think tank bolognese si rafforzano i segnali di miglioramento del mercato immobiliare, che si erano delineati a partire dalla seconda parte del 2014, anche grazie ad un quadro macroeconomico sicuramente più favorevole, seppure non si tratti di dinamiche eclatanti.


Nomisma stima infatti che per ottenere un recupero dei livelli di Pil procapite ante-crisi si dovrà attendere il 2026, a fronte di una crescita annua dell’1,5%.


Il cambiamento degli indicatori di sentiment e di quelli reali ha avuto un immediato riflesso in ambito immobiliare, portando ad un consistente incremento delle manifestazioni d’interesse all’acquisto.


Una domanda che si può concretizzare per circa il 75% delle famiglie italiane solo attraverso il sostegno economico da parte delle banche. Le condizioni macroeconomiche indubbiamente favorevoli non sono assolutamente sufficienti “per alimentare un percorso di risalita non assistita” secondo Nomisma.


La risposta del sistema bancario all’impennata delle richieste non è mancata. L’incremento delle erogazioni per l’Istituto bolognese è risultato eclatante “seppur di gran lunga inferiore rispetto ai dati diffusi anche da autorevoli istituzioni nel corso dell’anno”. È interessante notare come le surroghe e sostituzioni sul totale dei mutui abbiano visto passare la loro incidenza dal 7,5% (2014) al 26% (2015), ridimensionando il sostegno netto al settore immobiliare.


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