Canone Rai: si pagherà in 6 rate annuali da 16, 66 euro

Canone Rai: si pagherà in 6 rate annuali da 16, 66 euro

Inserito direttamente nella bolletta per la fornitura dell’energia elettrica, il canone dovrà essere pagato solo per la prima casa e anche dagli affittuari.

Da gennaio 2016 il canone Rai si pagherà in 6 rate annuali direttamente nella bolletta elettrica a cadenza bimestrale e ogni rata avrà l’importo di 16,66 euro, per un totale di circa 100 euro all’anno.


Questa la novità prevista nella Legge di Stabilità 2016 e che viene recepita in un decreto ad hoc che dovrà essere approvato entro 45 giorni dal Ministero dello sviluppo economico. Il canone di abbonamento alla televisione pubblica dovrà essere pagato solo sulla prima casa e riguarderà anche gli affittuari per lo più le giovani coppie che abbiano trasferito la residenza uscendo dallo stato di famiglia dei genitori.


Inoltre il pagamento del canone Rai in bolletta della luce riguarderà solo i contratti domestici e non dovrà essere pagato da chi non ha la televisione né internet a casa. Proprio in merito ai controlli si ipotizza un’apposita autocertificazione che il contribuente deve inviare all’Agenzia delle Entrate in cui dichiara di non possedere la televisione e quindi di non dover pagare il canone. Certa la maxi sanzione prevista per chi non paga, fino a 500 euro, ossia cinque volte l’importo. Chi non pagherà la bolletta della luce potrà invece corrispondere il canone Rai e viceversa. Per ulteriori dettagli si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.


Esplode l’interesse degli italiani per le case in condivisione

Cresce il fenomeno della condivisione in Italia dove, nell’ultimo anno, la domanda di stanze in affitto è aumentata del 65%.


Le ricerche degli utenti del portale sono passate da 1.338.861 nei primi 6 mesi del 2014, a 2.214.143 nello stesso periodo del 2015.


Nonostante l’interesse della domanda, i prezzi sono scesi del 5,3% nel corso di quest’anno, attestandosi a una media di 296 euro mensili. Valori in controtendenza nei mercati che contraddistinti da una maggiore vivacità, come Milano (1%), Roma (1,8) e soprattutto Torino (1,9%) che negli ultimi anni è divenuta polo d’attrazione per molti universitari, spodestando Bologna.


L’ufficio studi idealista segnala rendimenti in calo in 8 delle 12 città campione monitorate (quelle a maggiore vocazione universitaria), i ribassi maggiori spettano a Catania (-4,8%), Firenze (-4,1%) e Napoli (-2,2%).


Milano è la città con le stanze più care del paese, occorrono in media di 406 euro al mese.


A seguire Roma (392 euro/mese) e Firenze (340 euro/mese); prezzi leggermente sopra la media nazionale anche per Bologna (305 euro/mese) e Torino (299 euro/mese); per trovare le stanze più economiche della classifica stilata da idealista bisogna andare in Sicilia, a Catania (188 euro/mese) e Palermo 183 (euro/mese).


L’inquilino tipo della coabitazione ha in media media 29 anni (nessuna variazione rispeto allo scorso anno), vive nelle aree semi centrali o centrali delle grandi città, non fuma e non vuole animali in casa.


La città con l’età media più alta dei conviventi è Firenze (31), seguita dalle grandi città come Roma e Milano (29 anni), mentre si abbassa inevitabilmente nelle città polo di attrazione studentesca (Torino, Perugia, Pisa), dove l’età media oscilla tra i 26 e i 27 anni.


Le convivenze miste (persone di entrambi i sessi) riguardano il 45% dei casi analizzati, la percentuale scende al 39% per le coabitazioni riguardanti solo donne e al 16% quelle tra soli uomini. Quanto alle preferenze per i nuovi compagni di casa, la stragrande maggioranza degli inquilini (88%) non fa alcuna differenze di genere.


Zone d’interesse


Un numero crescente di italiani mette a disposizionela propria casa o parti della stessa per esigenze di bilancio. UnA fronte del crescente interesse da parte della domanda sono pressocchè triplicati, da un anno all’altro, gli annuci si stanze in affitto su idealista, oggi sono 9.430.


L’offerta maggiore si concentra a Roma (24%), più distanziata Milano (8,5%), mentre a Sud la regina è Catania (5,3%). Quasi la metà delle ricerche si orienta nelle grandi metropoli, le seguono più distanziate Bologna, Firenze e Torino.


Il testo della legge di stabilità approvato dal Senato: tutte le novità per la casa

Con 164 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astenuti, il Senato ha approvato il maxiemendamento sostituitivo della legge di stabilità su cui il governo aveva posto la fiducia e che ora passerà all’esame della Camera. Vediamo quali sono le novità introdotte dal testo in materia di tasse sulla casa, bonus mobili, ristrutturazioni e affitti in nero.


Canone concordato agevolazioni Imu

– I proprietari che affittano il proprio immobile a canone concordato potranno usufruire di un’agevolazione fiscale imu, con uno sconto del 25%.

Esenzioni Tasi

– Saranno esenti dal pagamento delle tasse le case concesse in comodato d’uso ai figli, un parente disabile, all’ex coniuge e le residenze, anche di cooperativa a proprietà indivisa – per gli studenti universitari.Esenti anche gli immobili delle forze armate, delle forze di polizia e del personale dei vigili del fuoco.

Alloggi sociali

– Non pagheranno la Tasi gli alloggi sociali, comprese le cooperative a proprietà indivisa.

Nuove regole affitti in nero

– Nuova stretta per gli affitti in nero. E`prevista la nullità di ogni accordo non scritto e la nullità di ogni patto che preveda un canone superiore a quello risultante dal contratto scritto e opportunatamente registrato

Bonus mobili giovani coppie

– Viene raddoppiato il bonus mobili (da 8000 a 16.000 euro) per le giovani coppie, anche di fatto, che acquistano la prima casa, in cui almeno uno dei due componenti non abbia superato i 35 anni. Il nucleo deve essersi costituito da almeno tre anni e la condizione non è quella di una ristrutturazione edilizia (come nel caso del bonus mobili normale), ma l’aver acquistato un immobile da adibire ad abitazione principale. La detrazione va ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo, per le spese sostenute nel 2016.

Bonus ristrutturazioni e risparmio energetico

– Sono prorogate al 31 dicembrer 2016 la detrazione al 50% per le ristrutturazioni e per l’acquisto di mobili e la detrazione al 65% per la riqualificazione energetica degli edifici, incluse le parti comuni degli edifici condominali.

La proroga al 31 dicembre 2016 comprende anche la detrazioni del 65% per l’adozione di misure antisismiche nelle zone individutate dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri. Il bonus energia è esteso anche agli IACP, per gli interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica.

Agevolazioni prima casa legge di stabilità

– Più facile cambiare la prima casa senza perdere le agevolazion. Chi infatti decidere di cambiare la prima abitazione potrà farlo senza perdere i benefici anche se in possesso deel vecchio immobile, sempre e quando alieni quest’ultimo entro un anno


Mercato immobiliare: nel 2017 arriverà la ripresa

Il mercato immobiliare italiano si è lasciato alle spalle la pesante crisi degli ultimi sette anni ma la risalita sarà lenta e non priva di insidie. Incombono ancora i retaggi del passato e il loro smaltimento potrebbe generare contraccolpi negativi. Sono queste alcune delle conclusioni cui perviene l’Osservatorio sul Mercato Immobiliare curato da Nomisma.


Come evidenzia il think tank bolognese si rafforzano i segnali di miglioramento del mercato immobiliare, che si erano delineati a partire dalla seconda parte del 2014, anche grazie ad un quadro macroeconomico sicuramente più favorevole, seppure non si tratti di dinamiche eclatanti.


Nomisma stima infatti che per ottenere un recupero dei livelli di Pil procapite ante-crisi si dovrà attendere il 2026, a fronte di una crescita annua dell’1,5%.


Il cambiamento degli indicatori di sentiment e di quelli reali ha avuto un immediato riflesso in ambito immobiliare, portando ad un consistente incremento delle manifestazioni d’interesse all’acquisto.


Una domanda che si può concretizzare per circa il 75% delle famiglie italiane solo attraverso il sostegno economico da parte delle banche. Le condizioni macroeconomiche indubbiamente favorevoli non sono assolutamente sufficienti “per alimentare un percorso di risalita non assistita” secondo Nomisma.


La risposta del sistema bancario all’impennata delle richieste non è mancata. L’incremento delle erogazioni per l’Istituto bolognese è risultato eclatante “seppur di gran lunga inferiore rispetto ai dati diffusi anche da autorevoli istituzioni nel corso dell’anno”. È interessante notare come le surroghe e sostituzioni sul totale dei mutui abbiano visto passare la loro incidenza dal 7,5% (2014) al 26% (2015), ridimensionando il sostegno netto al settore immobiliare.


8 idee per l’illuminazione di una cucina moderna

State rinnovando la vostra cucina? Allora ricordatevi che per cucinare bene disporre di una corretta illuminazione è fondamentale. Ecco le nostre 8 idee per l’illuminazione di una cucina moderna con le quali potrete dar libero sfogo alla vostra creatività

Se siete in cerca di idee per l’illuminazione di una cucina moderna sarete d’accordo con me che la luce, in questo ambiente della casa, è di fondamentale importanza non solo per migliorarne la funzionalità, ma anche per valorizzare l’ambiente nel suo complesso.


Le tipologie di illuminazione per una cucina moderna tra le quali potete scegliere sono davvero tante:


– c’è quella ambientale, che garantisce a tutta la cucina la luce di cui avete bisogno;


– ma anche quella funzionale, che riguarda essenzialmente il piano o i piani di lavoro;


– infine, l’illuminazione decorativa, che potete ottenere ad esempio collocando una lampada a forma di lampadina sopra il tavolo.


La prima cosa a cui dovete pensare è il mix di luci in cucina che volete ottenere per rendere il più equilibrato possibile questo ambiente.


Attenzione a non commettere l’errore di illuminare unicamente l’ambiente in generale, magari per risparmiare: le luci più piccole, collocate nei punti giusti, sono fondamentali soprattutto di sera, per consentivi di cucinare, di impastare, di cuocere o in generale di compiere qualsiasi altra azione nel modo più sicuro possibile.



1 – Luci cucina sopra il lavello


La prima delle idee per l’illuminazione di una cucina moderna riguarda proprio le luci cucina sopra il lavello.


Che vi piaccia o no, prima o poi tocca a tutti lavare i piatti. Ecco perché sarebbe bene installare sopra il lavello una luce brillante, azionabile con un proprio interruttore per non affaticare gli occhi quando lavate i piatti e i bicchieri, ma anche quando scolate la pasta o si sciacquate la frutta e la verdura.



2 – Le lampade sospese


Diverso il discorso per l’illuminazione cucina generale, per la quale si può ricorrere a delle lampade sospese in grado di coniugare la dimensione estetica con l’aspetto pratico.


Le sospensioni di design, infatti, permettono di avere a che fare con soluzioni visive anche particolari, tra linee sinuose o curve intriganti, senza rinunciare all’importanza di una illuminazione cucina corretta e adeguata.


Sarebbe ideale, poi, poter contare su lampade sospese che consentano di regolare l’intensità dell’illuminazione, in modo tale da variarla a seconda delle esigenze.


Questa soluzione è non solo sinonimo di un maggiore comfort, ma soprattutto garanzia di risparmio, perché vi permette di evitare consumi inutili e dispendi energetici non necessari.




3 – I vantaggi offerti dai Led


Nella scelta delle lampade e delle applique, non potete non tenere in considerazione i tanti vantaggi offerti dai led.


Il led, infatti, favorisce un risparmio energetico molto elevato, sia sul breve periodo che sul lungo termine: una sorgente led, per esempio, non solo consuma poco, ma è in grado di durare per lungo tempo, rivelandosi efficace per più di 50mila ore.


Anche in questo caso, la parola d’ordine è modularità: i led usati come luci in cucina così come in qualsiasi altro ambiente della casa, possono essere sfruttati per la loro – per così dire – intelligenza, che li rende modulabili in base alle vostre necessità.


I led bianchi, per esempio, non sono solo – o non sono più – delle semplici illuminazioni decorative, ma possono essere considerate delle soluzioni all’avanguardia.


Anche sul fronte estetico, non sono poche le ragioni per cui può essere interessante fare ricorso al led in cucina: sia per la flessibilità dei moduli, sia per la loro compattezza, senza dimenticare la varietà di colori.


Già, perché oltre al bianco ci sono infinite opzioni cromatiche a vostra disposizione, che si traducono in notevoli e importanti opportunità creative a livello di design.


Insomma, tra colori vivaci e tinte sature, tra consumi contenuti e longevità, tra necessità di manutenzione ridotta ai minimi termini e resistenza alle vibrazioni e agli urti, i led sembrano essere irrinunciabili come luci cucina.


4 – Le cucine a isola e gli angoli cottura


Un discorso diverso va fatto per le cucine su misura, le cucine a isola e gli angoli cottura.


In queste circostanze, potete osare con soluzioni un po’ più particolari, come gli armadietti che includono le luci direttamente sia all’interno che nella parte superiore.


La progettazione delle luci cucina è un compito che non potete sottovalutare e l’idea di mettere semplicemente in mezzo alla stanza una fonte di illuminazione, oltre che banale e poco originale, può essere sbagliata anche dal punto di vista del risultato finale.


Per avere la certezza di organizzare le luci nel miglior modo possibile, potreste realizzare una piantina, magari su carta millimetrata, in modo da avere ben chiari gli ingombri e i vari spazi occupati: in questo modo, tra l’altro, potete capire anche quali sono le zone che hanno bisogno di più luce.


Ovviamente il ricorso al led non è un passaggio obbligato: anche le lampadine fluorescenti svolgono alla perfezione il proprio lavoro.


Facendo un po’ di calcoli, per una cucina la cui superficie non raggiunge i 10 metri quadri bastano due lampade fluorescenti, mentre per una cucina più grande potreste utilizzare luci cucina supplementari.


Per esempio, potreste montare dei piccoli faretti a una cinquantina di centimetri dai bordi degli scaffali o degli armadietti, distanziando gli uni dagli altri di una decina di centimetri.


5 – Regolare l’intensità del dimmer


Il dimmer deve essere un alleato da tenere sempre presente: al di là dei lampadari, delle applique, delle lampade sospese, dei faretti o dell’illuminazione a incasso, il vero segreto per avere la certezza di godere di un’illuminazione perfetta mentre siete dietro ai fornelli è questo.


L’installazione lampadario con dimmer consente di regolare la luce della cucina e di controllare l’illuminazione e vi permette di volta in volta di creare un’atmosfera più o meno soffusa, di abbassare le luci sulla tavola o di risparmiare evitando un’illuminazione superiore al necessario.


6 – La disposizione delle luci cucina


La disposizione delle luci cucina è un elemento essenziale: in questo senso, individuare e creare un punto focale per l’illuminazione può essere un ottimo punto di partenza.


Chiaramente, in una cucina in cui sono presenti un tavolo e delle sedie, l’attenzione sarà concentrata su questi complementi di arredo.


Per raggiungere questo obiettivo potete utilizzare lampade sospese o sospensioni design: tutte e due le tipologie saranno in grado di creare un’atmosfera calorosa.


Nel momento in cui procedete all’installazione del lampadario, è opportuno che verifichiate che sia non meno di 15 centimetri rispetto alla lunghezza del lato corto del tavolo e che stia a circa 80 centimetri di distanza dal tavolo: un wattaggio di 200 watt è più che sufficiente. Se non siete esperti del fai da te, vi consiglio di rivolgervi ad un elettricista professionista che vi aiuti a svolgere l’installazione.


Per una illuminazione più intensa, un lampadario dotato di luce integrale è quel che ci vuole. Nel caso in cui abbiate a che fare con una cucina di metratura limitata, l’impiego di luci da incasso collocate nelle pareti vi permetterà di fare apparire l’ambiente più arioso e più spazioso.


7 – Le luci cucina sopra i fornelli


Le luci cucina sopra i fornelli vi serviranno per evitare le ombre e per illuminare nel miglior modo possibile il piano cottura: anche qui, scegliere i led o le lampadine fluorescenti è semplicemente una questione di gusti.


La luce dovrebbe trovarsi a una cinquantina di centimetri di distanza dai fornelli, mentre in caso di lampade sospese dotate di interruttore la distanza dovrebbe aumentare di una ventina di centimetri.


Occorre, poi, che teniate conto della posizione della finestra, per capire da quale parte arriva la luce naturale del sole.


8 – Le luci direzionali


Infine, le luci direzionali contribuiscono a rendere l’illuminazione di una cucina moderna più viva e, al tempo stesso, più originale: può trattarsi, per esempio, di lampadine alogene da incasso all’interno del tavolo.


Se in cucina c’è una vetrinetta o una credenza, potete impiegare delle lampade da parete per valorizzarle e metterle in risalto. Per un’enfasi ancora maggiore, non c’è niente di meglio di luci dietro le tende.


Abbinare lo stile e la funzionalità


In conclusione, queste 8 idee per l’illuminazione di una cucina moderna evidenziano quanto sia importante trovare la luce adeguata per un ambiente che può essere sfruttato in molti modi diversi: non solo per cucinare, ma anche per mangiare, per conversare, per leggere, e per svolgere mille altre attività.


Proprio per tutte queste attività è importantissimo dedicarsi attentamente alla scelta e alla collocazione di lampade e lampadari, per avere la certezza di coniugare la bellezza e lo stile con la qualità e la funzionalità.


Se siete ancora indecisi, il mio consiglio è quello di richiedere un preventivo per elettricista, che sarà in grado di aiutarvi a scegliere la perfetta illuminazione di una cucina moderna.


La casa intelligente con la domotica

La casa intelligente del futuro con la domotica


Elettrodomestici collegati in rete, luci, impianto di riscaldamento e climatizzatori che si regolano da soli attraverso sensori; gestione a distanza di funzioni di routine come annaffiare i fiori o azionare le tapparelle; sistemi di allarme che avvisano per cellulare o per e-mail.


Non si tratta più di suggestioni solo immaginabili, tutte queste sono soluzioni pronte da installare.


La casa intelligente può essere controllata dall’utilizzatore tramite opportune interfacce utente (come pulsanti, telecomando, touch screen, tastiere, riconoscimento vocale), che realizzano il contatto (invio di comandi e ricezione informazioni) con il sistema intelligente di controllo, basato su un’unità computerizzata centrale oppure su un sistema a intelligenza distribuita. I diversi componenti del sistema sono connessi tra di loro e con il sistema di controllo tramite vari tipi di interconnessione (ad esempio rete locale, onde convogliate, onde radio, BUS dedicato, ecc.).


Il sistema di controllo centralizzato, oppure l’insieme delle periferiche in un sistema ad intelligenza distribuita, provvede a svolgere i comandi impartiti dall’utente (ad esempio accensione luce cucina oppure apertura tapparella sala), a monitorare continuamente i parametri ambientali (come allagamento oppure presenza di gas), a gestire in maniera autonoma alcune regolazioni (ad esempio temperatura) e a generare eventuali segnalazioni all’utente o ai servizi di teleassistenza. I sistemi di automazione sono di solito predisposti affinché ogniqualvolta venga azionato un comando, all’utente ne giunga comunicazione attraverso un segnale visivo di avviso/conferma dell’operazione effettuata (ad esempio LED colorati negli interruttori, cambiamenti nella grafica del touch screen) oppure, nei casi di sistemi per disabili, con altri tipi di segnalazione (ad esempio sonora).


Un sistema domotico si completa, di solito, attraverso uno o più sistemi di comunicazione con il mondo esterno (ad esempio messaggi telefonici preregistrati, SMS, generazione automatica di pagine web o e-mail) per permetterne il controllo e la visualizzazione dello stato anche da remoto. Sistemi comunicativi di questo tipo, chiamati gateway o residential gateway svolgono la funzione di avanzati router, permettono la connessione di tutta la rete domestica al mondo esterno, e quindi alle reti di pubblico dominio.


Esempio di funzioni di un impianto di illuminazione intelligente: accensioni multiple anche automatiche di luci in base all’instaurarsi di condizioni specifiche scenari (es.ci sono ospiti, diamo un party, mi vedo un DVD); autoaccensione secondo schemi copiati dalla realtà delle luci dopo il riconoscimento automatico di una prolungata assenza; centralizzazione dello spegnimento o autospegnimento delle luci quando viene riconosciuta l’assenza di utenti; gestione completamente autonoma e automatica dell’illuminazione.


Esempio di funzioni di un di impianto elettrico intelligente: coordinamento autonomo del funzionamento degli elettrodomestici; Riduzione dei campi magnetici nelle stanze in cui sono presenti utenti; Isolamento e protezione automatica in caso di temporale; Disalimentazione completa isole tecniche (esempio gruppo televisore, decoder, videoregistratore ecc.) a comando o in automatico di notte o quando non c’è nessuno in casa.


Esempio di funzioni di un di impianto di climatizzazione intelligente: funzionamento automatico in base al riconoscimento della presenza di persone; adeguamento del funzionamento in base al tasso di umidità; spegnimento automatico del calorifero sotto una finestra aperta; autoprogrammazione della pre-climatizzazione (es.pre riscaldamento in inverno) in base al riconoscimento degli “usi e costumi” degli utenti.


Esempio di funzioni di un di impianto di sicurezza intelligente: rilevamento di eventi come fughe di gas, allagamenti e incendi; connessione a distanza con servizi di assistenza (soccorso medico e vigilanza); monitoraggio a distanza degli ambienti con telecamere; Interazione TV, telefono, videocitofono e impianto telecamere.


Esempio di funzioni di un di impianti di automazione domestica intelligente: chiusura o apertura in autonomia delle tende esterne (c’è il sole si aprono, c’è vento si chiudono); chiusura o apertura in autonomia degli oscuranti (tapparelle, persiane ecc.) e coordinamento con l’automazione per la ventilazione in base a parametri di aero-illuminazione dettati dalla legge e coordinamento con gli scenari di illuminazione (aziono il videoproiettore l’automazione oscura la stanza l’impianto di illuminazione accende le luci soffuse).

Per relaizzare la visione del celebre architetto Le Courbusier di una casa come “macchina da abitare”, più confortevole e sicura.


I vantaggi possono essere i seguenti:


monitoraggio delle condizioni degli ambienti della casa;


risparmio energetico, grazie al controllo dei consumi;


regolazione automatica degli impianti di condizionamento e illuminazione, degli elettrodomestici e dei sistemi antifurto;


gestione degli allarmi tecnici volti a preservare la salute degli occupanti e la sicurezza delle strutture edilizie ed impiantistiche


Visure Ipotecarie e Catastali

L’ipoteca su un immobile è un diritto che viene accordato ad un creditore e si costituisce per dare garanzia ad un credito .


Le tipologie di ipoteca:


Ipoteca Volontaria

Costituita sulla casa tramite un contratto tra un debitore da una parte e il creditore (per esempio una banca che concede un mutuo) dall’altra.


Ipoteca Giudiziale

Costituita da una sentenza che condanni il proprietario dell’immobile ipotecato al pagamento di una somma di danaro, all’adempimento di un’altra obbligazione, al risarcimento di un danno .


Ipoteca Legale

Iscritta sull’immobile, anche contro la volontà del debitore, nei casi previsti dalla legge, come per esempio i coeredi sugli immobili dell’eredità.



Quando si effettua una visura ipotecaria


Si effettua una visura ipotecaria prima di intraprendere rapporti commerciali ovvero prima di effettuare un acquisto o altre operazioni che coinvolgano un immobile.


Cosa indica una visura ipotecaria


La visura ipotecaria riporta la situazione immobiliare (terreni e fabbricati) di una persona fisica o di una persona giuridica (definito soggetto).


Le visure ipotecarie descrivono:


i beni su cui il soggetto vanta dei diritti

gravami che li colpiscono


Con il termine “gravami” si intendono gli atti (ipoteche, pignoramenti, sequestri, etc.) che colpiscono i beni del soggetto e riducono i diritti sopra citati .


Le informazioni contenute nella visura ipotecaria sono dette “formalità” che possono essere “a favore” (es. acquisti) o “contro” (vendita, ipoteca, etc.) .


Le formalità si distinguono in 3 categorie:


Trascrizioni: compravendite, successioni, donazioni, pignoramenti, sequestri

Iscrizioni: Ipoteche volontarie (es. mutuo) e giudiziali, altri gravami e vincoli

Annotazioni: nota a cancellazione di ipoteca, surroga, etc..


Ogni formalità dell’ elenco riporta di norma la tipologia (compravendita, successione, ipoteca, etc), una data, un numero di registro, il nome del pubblico ufficiale, etc.


Ad ogni formalità corrisponde di solito una “nota” che riporta ulteriori dettagli ed informazioni.

Si può richiedere lo sviluppo della nota, conoscendone gli estremi riportati nell’elenco sintetico (numero di registro, anno).


RICORDATE SEMPRE:


Le visure ipotecarie devono essere necessariamente effettuate PRIMA di versare assegni di caparra e PRIMA di firmare proposte di acquisto o preliminari di compravendita.


Effettuare le visure ipotecarie solo dopo aver versato la caparra al venditore è la mossa più sbagliata da farsi.


Se hai individuato una casa di tuo interesse, non fidarti troppo di quanto ti riferisce il venditore, ma fai effettuare le visure ipotecarie prima di consegnare la caparra.


Le visure ipotecartie possono essere richieste ad uno studio notarile (magari lo stesso a cui poi affiderai la pratica di rogito) oppure, se si è particolarmente competenti e preparati, attraverso i numerosi siti on-line .


Per effettuare la visura è indispensabile conoscere i dati di tutti i proprietari dell’immobile (nome, cognome, data e luogo di nascita) e/o i dati catastali della casa (foglio, mappale e subalterno).


Se il proprietario di casa ha qualche timore nel rilasciarvi una fotocopia del rogito di proprietà, chiedete almeno di prenderne visione; leggetelo attentamente e prendete nota dei dati sopra indicati.


Comunicate poi al notaio gli estremi della proprietà per effettuare così la visura ipotecaria.


Fate attenzione che, per essere certi dell’ insussistenza di gravami, le visure ipotecarie devono essere ventennali.


I costi delle visure ipotecarie possono variare da pochi euro a diverse centinaia, a seconda della complessità dei risultati ottenuti.


Sono comunque soldi spesi bene ed investiti nella sicurezza, perché vi garantiranno della bontà del vostro acquisto.


Se decidete di acquistare casa tramite agenzie immobiliare pretendete che la validità della proposta sia vincolata come validità al buon esito delle visure ipotecarie.


In questo caso pretendete che l’agente immobiliare effettui a propria cura e spese le visure ipotecarie ed una volta ottenute chiedete di prenderne visione.


Nel caso non vi sia molto chiaro il contenuto, chiedete spiegazione al professionista.


Prestate sempre la massima attenzione.


Nuovo APE, attestato prestazione energetica, dal 1° ottobre 2015

Tutte le novità sull’A.P.E., l’attestato di prestazione energetica, obbligatorio per legge dal 2013, da consegnare e allegare ai contratti di compravendita e affitto e, prima ancora, con indici da citare negli annunci di offerta immobiliare.


Inizialmente il nuovo APE avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° luglio 2015, si è poi passati al 1° di agosto per giungere infine, dopo un ulteriore salto in avanti, al 1° ottobre 2015.


Sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale del 15 luglio 2015 i tre testi del Decreto Legge 26 giugno 2015, che entra in vigore dal 1° ottobre 2015.


Di seguito, in estrema sintesi, ecco cosa cambierà:


Un nuovo sistema informativo comune: SIAPE

In esso verranno raccolti tutti i dati relativi agli attestati di prestazione energetica rilasciati nel Paese secondo le nuove modalità definite dal nuovo attestato unico semplificato

nuove linee-guida, valide per tutto il territorio nazionale, dell’APE

nuove modalità per effettuare il calcolo della prestazione energetica, con indicazione dei requisiti minimi richiesti per gli immobili di nuova costruzione e per le ristrutturazioni.

determinazione della classe energetica sulla base della prestazione energetica globale, espressa in energia primaria non rinnovabile (il nuovo attestato dovrà comunque esprimere la prestazione energetica globale anche in termini di energia primaria totale)

nuovi schemi a cui i tecnici abilitati si devono attenere per compilare la relazione, che include le indicazioni di quali miglioramenti realizzare per raggiungere una classe più efficiente e dei requisiti minimi richiesti per le diverse tipologie di immobile preso in esame: nuova costruzione, ristrutturazione e riqualificazione energetica.

Le classi energetiche da 7 diventano 10, dalla più alla meno efficiente: A4 (la migliore) alla G (la peggiore)


Il decreto illustra puntualmente, in uno degli allegati, come compilare un annuncio di offerta (vendita e affitto), per rendere uniformi le informazioni energetiche dell’immobile, al fine di agevolare i controlli da parte delle Regioni sulla regolarità delle certificazioni rilasciate. I dati confluiranno nel SIAPE – Sistema Informativo APE, un database nazionale che servirà a mappare la situazione degli immobili, dal punto di vista energetico, su tutto il territorio nazionale.



Multe per chi non è in regola


Scatteranno multe salate per i soggetti non in regola, con importi che da €700 potranno arrivare a 18.000.

Occorre però fare una distinzione tra le tre tipologie di soggetti sanzionabili.


I primi ad incorrere in eventuali sanzioni sono i certificatori che redigono APE non corretti: per tali soggetti le multe variano da un minimo di 700€ ad un massimo di 4.200€.

I secondi soggetti eventualmente sanzionabili sono i direttori dei lavori: qualora non presentassero l’APE al Comune di pertinenza, essi potranno essere multati dai 1.000 ai 6.000€.

Le sanzioni più salate spettano invece alla terza tipologia di soggetti, ovvero i costruttori/proprietari che non richiederanno l’APE per gli edifici di nuova costruzione. Per essi le multe possono variare dai 3.000 ai 18.000€.



L’importanza dell’Attestato di Prestazione Energetica


L’APE non è un inutile documento burocratico; rientra in un progetto della Comunità Economica Europea volto a sensibilizzare e informare i cittadini sull’importanza delle prestazioni energetiche delle singole abitazioni e dell’intero edificio cui appartengono. Il risparmio energetico è un imperativo dei nostri tempi, cui tutti dobbiamo prestare attenzione, non solo per salvaguardare le risorse della Terra, ma anche per risparmiare immediatamente diverse centinaia di euro sulle nostre bollette!



Chi può rilasciare l’Attestato di Prestazione Energetica


Fino al 2012 era ammessa anche l’autocertificazione, ma dal 9 gennaio 2013 per concludere un contratto di compravendita/affitto occorre l’attestato APE, con l’indice IPE – Indice di Prestazione Energetica – in originale, redatto e sottoscritto da un tecnico abilitato (da un ente competente estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell’immobile), dopo un accurato sopralluogo all’immobile. I controlli sulle certificazioni e il database SIAPE puntano dunque su APE trasparenti e univoci, in cui il tecnico suggerisce alcuni interventi per, ad esempio, aumentare l’isolamento caldo/freddo dell’abitazione, rendendola più appetibile agli acquirenti o affittuari, che avranno bollette dal costo ridotto.


La complessità dell’APE


Solo un tecnico competente e abilitato ha tutti gli strumenti per rilasciare APE in linea con le nuove disposizioni di legge. Per non incorrere in certificazioni sospette, se non fraudolente, occorre affidarsi a personale specializzato che, lo ribadiamo, solo dopo un attento sopralluogo all’abitazione potrà rilasciare una certificazione veritiera, certa e inoppugnabile.

Infatti, un altro elemento di novità apparentemente ovvio, riguarda l’obbligo del certificatore energetico di “effettuare almeno un sopralluogo presso l’edificio o l’unità immobiliare oggetto di attestazione, al fine di reperire e verificare i dati necessari alla sua predisposizione”.


Nomisma, “Il mercato immobiliare si è lasciato alle spalle la crisi, ma la risalita sarà lenta”

Il mercato immobiliare italiano si è lasciato alle spalle la pesante crisi degli ultimi sette anni ma la risalita sarà lenta e non priva di insidie. Incombono ancora i retaggi del passato e il loro smaltimento potrebbe generare contraccolpi negativi. Sono queste le principali conclusioni dell’Osservatorio sul mercato immobiliare di Nomisma relativo al terzo trimestre dell’anno

Riparte il mercato del credito


Negli ultimi mesi si è visto un rinnovato interesse delle famiglie nei confronti del mercato immobiliare, accompagnato da una nuova politica delle banche, più aperte alla concessione di prestiti. L’incremento delle erogazioni, secondo l’istituto bolognese, è stata eclatante, anche se di gran lunga inferiore ai dati diffusi anche da autorevoli istituzioni nel corso dell’anno. Le surroghe e le sostituzioni sono passate dal 7,5% del 2014 al 26% del 2015, e la quota di acquisto senza ricorso al credito è scesa al di sotto del 45%. Il canale credizio rimane quindi il principale driver alla base delle ottimistiche aspettative di rilancio.


Il capitale erogato alle famiglie per i mutui nei primi sei mesi del 2015 è stato di 17,3 miliardi di euro, con un incremento di 53 punti percentuali sul primo semestrer del 2014 e di 34 sul semestre precedente. Per la seconda parte dell’ anno le previsioni ammontano a 21 miliardi di euro. Sul fronte mutui le previsioni di Nomisma per il periodo 2016-2018 sono di un progressivo consolidarsi dei mutui erogati particolarmente nel quarto trimestre 2015 e primo trimestre 2016 con tassi di crescita molto elevati. Per il 2015 l’erogato complessivo dovrebbe attestarsi a 38,2 miliardi di euro con un incremento del 58%.



Le previsioni per il 2016


Per il periodo centrale del 2016 Nomisma prevede un fisiologico rallentamento della crescita che rimarrà abbondantemente positiva anche se non più con tassi di variazione a doppia cifra. Per l’istituto bolognese le erogazioni potranno attestarsi a oltre 10 miliardi di euro a trimestre per poi raggiungere nel periodo 2017/2018 valori non dissimili a quelli raggiunti nel triennio 2009-2011.


Ma non sono da escludersi incognite e rischi, in particolare legati al peso dei crediti deteriorati. Il quadro attuale offre istituti bancari più solidi che da tempo hanno avviato un piano di accantonamenti e nuovi capitali per l’irrobustimento patrimoniale, mentre altri in numero non esiguo – presentano un’esposizione che necessita piani di intervento straordinari di durata pluriennale. Da qui i dubbi di Nomisma relativi a una capacita’ di sostegno in linea con la pressione della domanda, oltre che a potenziali ricadute sistemiche.


Domanda e offerta nelle principali città


Analizzando le 13 città monitorate, la crescita dei livelli di attività risulta uniforme e diffusa sia per le residenze che per gli immobili ad uso produttivo. La maggiore rigidità dei prezzi nel corso della crisi si riflette per Nomisma nell’ andamento anticipatorio delle quantità rispetto ai valori, con un ritardo dei secondi che tende ad ampliarsi nel tempo.


In ambito residenziale l’offerta continua a crescere nei semicentri e nelle periferie mentre si conferma stabile nelle zone di pregio e nei centri. Nomisma individua in questa dinamica la prevalenza di posizioni da liquidare anche in assenza di segnali più chiari e univoci di mercato. Timidi segnali di dinamismo si colgono nelle zone di pregio e nei centri, dove cresce la quota di giudizi di aumento delle intenzioni di acquisto dell’abitazione. Al contempo il mercato della locazione residenziale si conferma abbastanza uniforme in un confronto delle zone urbane.


È interessante notare come nelle zone di pregio e nei centri la domanda di acquisto di case che non viene soddisfatta dagli immobili presenti sul mercato sembra orientarsi verso la locazione, in attesa di un miglioramento delle condizioni di accessibilità , oltre che di qualità .

Il mercato dell’affitto


La dimensione tutto sommato esigua del mercato della locazione residenziale per Nomisma sembra rappresentare un fattore strutturale e non congiunturale. La performance più negativa è quella dei negozi, con un’offerta in costante crescita e una domanda ancora una volta in calo. Seppure in un contesto in graduale miglioramento, Nomisma nota come lo sconto praticato dall’offerta sia ancora decisamente consistente, come pure i tempi di vendita nonostante nella seconda parte del 2015 si siano leggermente ridotti. Nella seconda parte del corrente anno Nomisma ha evidenziato un’attenuazione del calo dei prezzi di abitazioni, uffici e negozi rispetto ai semestri precedenti.

Il rendimento delle locazioni


Il rendimento medio lordo annuo da locazione delle abitazioni si è¨ attestato al 5,1% in linea con quello degli uffici (5%). Sul fronte corporate, l’ esposizione verso il sistema bancario induce a ritenere che la ripresa non possa dirsi pienamente consolidata, anche se dai numeri parrebbe robusta. Da parte degli operatori prevale un giudizio stabile rispetto alle quantità immesse nel corso dell’anno sul mercato, mentre la domanda risulta ancora in calo, anche se non sono mancate indicazioni di assestamento. L’offerta si presenta stabile con l’eccezione dei centri città dove invece è¨ in crescita.


Pur non essendovi dubbi che il mercato immobiliare italiano si sia lasciato alle spalle la pesante crisi che ne aveva caratterizzato la dinamica per circa un settennio, risulta tuttora problematico definirne le prospettive a medio termine: sulla lenta e graduale risalita incombe ancora il retaggio degli eccessi del passato, il cui smaltimento non si esclude possa essere foriero di contraccolpi negativi.


CASA LOW COST A 1 EURO ; PIU’ LA RISTRUTTURAZIONE.

PRIVATI NON IN GRADO DI FAR FRONTE ALLE SPESE DI RISTRUTTURAZIONE E TASSE.


I COMUNI HANNO LA FUNZIONE DI INTERMEDIARI.


“ghost town”


Qui troverete tutti i nomi dei villaggi/città fantasma italiani e di altre parti del mondo: www.paesifantasma.com


Mancano quattro mesi alla fine dell’anno, prima che scadano i termini per la domanda dei maxi sconti fiscali sulle ristrutturazioni.


Le case sono cedute dai Comuni a 1 euro, più le spese di ristrutturazione con detrazioni sino al 65% e le spese notarili.


Si tratta di far rivivere piccoli centri abbandonati o semi abbandonati.


L’offerta può interessare pensionati, giovani coppie, gruppi di amici, aspiranti contadini, start up e comunità.


Dove?


Ecco alcuni nomi:


-Gangi, cittadina del palermitano a 1.000 metri sul mare al confine con il Parco delle Madonie, gioiello medioevale noto per la processione del Spirito Santo, in giugno.


-Salemi, valle del Belice (Tr) architettonicamente cristiana-ebraica-mussulmana.


-Carreggia Ligure, Piemonte, 60 km. da Genova, oggi con solo 85 abitanti.


-Gairo Veccio (Ogliastra), dopo la violenta alluvione del 1951 è disabitato ed è divenuto un’attrazione turistica.


-Monterano (Roma),abbandonato dopo il taccheggio delle truppe francesi (1789-1800), ospita solo set cinematografici.


-Balestrino (Savona), qui è già partito un progetto di recupero; le case sono tutte in pietra


-Calsazio (Piemonte) su e-Bay per 250.000 euro, tutto il borgo.


Narbona (Cuneo), è divenuto simbolo dello spopolamento delle montagne.


-Borgo Lupo (Catania), edificato nel 1941; oggi quasi completamente abbandonato.


I borghi abbandonati sono c.a. 6.000, la maggioranza lungo l’Appennino, Toscana compresa.


Pare che altri piccoli borghi, molti lungo gli Appennini, siano interessati a questa soluzione.


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