Dichiarazione Tasi, istruzioni e scadenza 2015

Dichiarazione Tasi, istruzioni e scadenza 2015

Mentre è già iniziato il conto alla rovescia per il pagamento del saldo Tasi di dicembre, almeno per quanto riguarda la dichiarazione i contribuenti possono dormire sonni tranquilli. La scadenza è infatti per il 30 giugno 2016. Ma vediamo chi deve presentare la dichiarazione Tasi 2015 e quali sono le modalità.

Dichiarazione tasi 2015: chi deve presentarla


A differenza di quanto accade con la dichiarazione Imu, non è ancora chiaro in quali casa va adempiuto l’obbligo dichiarativo, considerando che si tratta di un tributo diviso tra proprietario e inquilino. Mentre infatti i proprietari sono in un certo senso già “coperti” dalla dichiarazione Imu, il problema sorge per chi utilizza l’alloggio.


A questo proposito le Finanze hanno chiarito che la dichiarazione non deve essere presentata nel caso in cui il Comune abbia previsto particolari adempimenti formali come, ad esempio, la consegna del contratto di locazione, o la presentazione di un’autocertificazione. Questo lascerebbe l’adozione della dichiarazione ai soli casi residuali, per i quali il Comune non è ancora a conoscenza di tali informazioni.

Modello dichiarazione Tasi


Anche per quanto riguarda il modello da utilizzare, la situazione non è del tutto chiara. Esiste infatti una divergenza di opinioni tra l’ifel (Anci) e il Ministero delle Finanze. Mentre quest’ultimo ritiene si possa utlizzare lo stesso modello Imu, nella parte relativa alle “Annotazioni”, la fondazione Anci consiglia ai consumatori di prentare la dichiarazione sul modello appositamente predisposto dai Comuni.


A questo proposito è importante ricordare che ogni Comune ha adottato delle regole diverse. Alcuni infatti hanno predisposto un modello apposito, altri fanno riferimento a un ancora inesistente modello ministeriale, altri ancora consentano l’utilizzo del modello Imu.


Tasse casa: dopo la mini-Imu, ora c’è il rischio mini-Tasi

Prima che la Tasi sulla prima casa, come previsto dalla legge di Stabilità, vada definitivamente in pensione il prossimo anno, c’e’ ancora un importante capitolo da scrivere. A dicembre infatti è previsto il pagamento della seconda rata 2015, che sembrerebbe aprire la strada alla possibilità di un conguaglio a gennaio, una sorta di mini-Tasi sulla falsa riga della mini-Imu.


Se a gennaio 2014, la cosiddetta mini-Imu turbò la vita dei contribuenti italiani alle prese con un conguaglio last minute, una sorte analogo potrebbe aspettare i proprietari di casa alle prese con l’ultima rata della Tasi. Il pasticciaccio sulle aliquote di dicembre rischia infatti di lasciare degli strascichi non proprio piacevoli.


Le aliquote per il saldo di dicembre 2015


Il pagamento della prima rata dell’Imu e della Tasi di giugno 2015 è avvenuto con le aliquote elaborate dai Comuni nel 2014. Il saldo dovrebbe essere adesso la differenza tra queste e le nuove approvate dai sindaci per il 2015. E qui nasce il dilemma. E’ stata infatti approvata una sanatoria per le delibere approvate dal 30 luglio al 30 settembre che entrerà però in vigore dal 1º gennaio 2016 e non potrebbe, in linea teorica, avere effetto sul saldo previsto per dicembre 2015.


Ecco allora che ai comuni che hanno emesso le delibre nel periodo compreso tra luglio e settembre, potrebbe essere concesso di introdurre una mini-Tasi, ovvero una rata da pagare a gennaio come conguaglio tra quanto corrisposto con le aliquote del 2014 e quelle del 2015. Secondo il sindacato Uil i comuni che potrebbero optare per la mini-Tasi da riscuotere a gennaio sono 844. Tra questi compaiono anche Napoli, Avellino, Frosinone, Mantova, Matera, Rieti, Terni, Trieste, Verbania. La buona notizia è che non sempre si tratta di aumenti.



Una soluzione nel Milleproroghe?


Per evitare quest’ipotesi e ulteriori grattacapi per i contribuenti, non si esclude l’inserimento nel decreto Milleproroghe di fine anno di una un’altra norma che consentirebbe l’applicazione immediata, per la rata di dicembre, delle aliquote approvate.


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